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Sforzesco, Castello.

Castello di Milano. Il più antico fortilizio fu costruito da Galeazzo II Visconti come rocca difensiva lungo le mura medioevali di Milano negli anni fra il 1360 e il 1370. I lavori furono proseguiti da Gian Galeazzo e, soprattutto, da Filippo Maria, che trasformò la struttura nella propria residenza. Il Castello dei Visconti aveva pianta quadrata, con quattro torri angolari. Nel 1447, alla morte di Filippo Maria (l'ultimo dei Visconti), i cittadini milanesi, proclamata la Repubblica Ambrosiana, demolirono la rocca. Nel 1450, quando Francesco Sforza, consorte di Bianca Maria Visconti, divenne nuovo Signore di Milano, prese avvio la riedificazione del castello, che risorse sulle fondamenta viscontee. Il nucleo originario, a pianta quadrata, corrisponde all'attuale vasto cortile detto Piazza d'Armi. Il lato verso la città venne ingentilito dalla torre d'ingresso progettata dal Filarete (1451-52) e dai torrioni rotondi edificati dall'architetto militare Bartolomeo Gadio (1455-66). Nel 1466, con Galeazzo Maria, la parte interna del castello assunse l'aspetto di una residenza signorile: venne creata la Corte Ducale (costituita da un corpo a U che racchiude un giardino rettangolare), affiancata dal complesso fortificato quadrato della Rocchetta (elevato intorno a un cortile), vera e propria rocca nella rocca, dotata di un'alta torre detta "di Bona" perché costruita da Bona di Savoia, vedova di Galeazzo Maria Sforza. Con Ludovico il Moro, che chiamò a Milano Bramante e Leonardo da Vinci, il C.S., nell'ultimo ventennio del Quattrocento, si arricchì della Ponticella, un'elegante ala che si affaccia sul fossato esterno, e dei celebri affreschi della Sala delle Asse. Con la dominazione francese (1499) subì saccheggi e distruzioni e nel 1521 la Torre del Filarete, adibita a deposito di munizioni, esplose a causa di un fulmine, danneggiando l'intera struttura. In seguito al dominio spagnolo (1526), il C.S. venne cinto da una fortificazione a forma di stella che lo rese inespugnabile. Dalla conquista austriaca (1706) fino all'arrivo delle truppe napoleoniche (1796), l'edificio mantenne una funzione esclusivamente militare. Sotto Napoleone subì gravi danni: vennero mutilati i torrioni, furono demolite le strutture esterne, il castello venne adibito ad alloggio per le truppe e le sale affrescate al piano terreno della Corte Ducale divennero stalle. Con l'Unità d'Italia (1861) e l'acquisto del complesso da parte della città di Milano, si aprì la fase del restauro e della ricostruzione, attuata dall'architetto Luca Beltrami. Furono demolite le residue fortificazioni esterne, si scavarono nuovamente i fossati, si restaurarono la Rocchetta e la Torre di Bona, si ricostruì la parte superiore dei torrioni rotondi. Nel 1905 fu inaugurata la Torre del Filarete, completamente riedificata. Oggi il C.S. ha assunto un'importante funzione culturale e pubblica a Milano: le biblioteche e i musei ospitati al suo interno custodiscono tesori di grande rilevanza, tra cui antichi manoscritti come il Codice Trivulziano di Leonardo o la Pietà Rondanini di Michelangelo.
Il Castello Sforzesco